Tratte
 
Nel nostro sito non poteva mancare una pagina dedicata al turismo nel centro Sardegna,
e alla festa di San Costantino a Sedilo che richiama, ogni anno, migliaia di turisti da ogni dove.
 

Com'è noto, Costantino (detto il Grande) nacque nell'attuale Serbia intorno al 280 d. C. Grazie alla madre Sant'Elena conobbe il Cristianesimo e succedette al trono di suo padre Costanzo Cloro all'età di trent'anni. Nel 312 dovette fronteggiare le armate di Massenzio che minacciava il suo trono, e fu proprio in questa occasione che restò folgorato dal mistero di Cristo. Alla vigilia della battaglia, infatti, ebbe una visione: una croce luminosa con attorno la scritta: "In hoc signo vinces". Fregiatosi della croce Costantino sconfisse Massenzio sul ponte Milvio nonostante l'inferiorità numerica del suo esercito. Certamente questa impensabile vittoria lo portò ad emanare nel 313 l'editto di Milano con cui fu sancito il diritto di tutti a professare liberamente la propria religione. Con ciò terminarono le persecuzioni dei cristiani. Costantino ricevette il battesimo il giorno di Pasqua del 337 e morì poco dopo. Da ciò si nota la grandezza di questo personaggio considerato "uguale nell'onore agli apostoli" dalla tradizione cristiana d'Oriente. La presenza storica dei Bizantini in Sardegna favorì la diffusione del suo culto nell'Isola che a Sedilo si è conservato in modo originale.
     
Il Santuario di San Costantino dista da Sedilo poco più di un chilometro. Pare che la chiesa fu edificata da un abitante di Scano Montiferro che durante una delle crociate fu fatto prigioniero dai mori. Gli apparve in sogno San Costantino che gli disse di edificare una chiesa in suo onore sul Monte Isei in agro di Sedilo; in cambio avrebbe ottenuto la libertà. La chiesa che oggi ammiriamo risale al 1789 e sorge sui resti di una precedente chiesetta gotica che pare risalga al XVI secolo. Nel 1987 la chiesa divenne santuario diocesano e nel 2000, in occasione del Giubileo, fu inserita tra i vari Santuari giubilari dell'isola. In trachite rosa, l'imponente chiesa di San Costantino è racchiusa in un ampio sagrato. All'interno del sagrato è possibile ammirare numerosi betili preistorici e urne cenerarie di probabile origine romana.
     
Alcuni momenti dell'Ardia
 
In questo panorama, il 6 e 7 luglio di ogni anno si corre l'Ardia che ha lo scopo di ricordare la battaglia decisiva di San Costantino con Massenzio. Nel pomeriggio del 6 luglio si radunano, nella casa del capocorsa designato, i cavalieri per poi recarsi insieme a quest'ultimo presso la casa del parroco. Dopo averle benedette, il sacerdote consegna un certo numero di bandiere (Pandelas). La prima è consegnata al capocorsa (Prima Pandela) che rappresenta San Costantino. Altre due bandiere, una rossa e una bianca (Secunda e Terza Pandela), sono riposte nelle mani di altrettanti cavalieri che rappresentano il seguito dell'imperatore. Altre bandiere più piccole vengono affidate a tre scorte (Iscortas) che hanno il compito di tenere a bada i restanti cavalieri (che rappresentano l'esercito di Massenzio) nei loro ripetuti tentativi di superare in velocità la Prima Pandela. Da qui il significato del termine "Ardia": guardia, nel senso di protezione. Al passo, quindi, i cavalieri si recano sulla sommità di un pendio chiamato "Frontigheddu". All'improvviso la Prima Pandela, seguita dalle altre due e dalle scorte, si lanciano al galoppo in una discesa pericolosa, inseguite dai rimanenti cavalieri (le orde di Massenzio). Superato lo stretto arco di San Costantino (il punto più pericoloso) raggiungono la chiesa e, al passo, compiono tre giri in senso orario attorno ad essa. A questo punto la Prima Pandela si lancia nuovamente al galoppo per raggiungere, insieme a tutti i cavalieri, la "Muredda" dove è situata una croce ritenuta miracolosa. Attorno alla croce tutti i cavalieri compiono tre giri in senso orario e tre in senso antiorario quindi, di nuovo al galoppo, raggiungono nuovamente la chiesa. Dopo gli ultimi tre giri attorno alla chiesa, la corsa si conclude.
   
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Il filmato dell'Ardia di Sedilo del 2005 è stato realizzato e montato dal signor Costantino Mongili che ringraziamo.